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Friday, March 31, 2006

Il blog fa scuola

http://notadisciplinare.blogspot.com/

Segnalo a tutti questo blog.
Le nuove generazioni fanno ben sperare.

Odio.

Odio i palloni gonfiati.
Le persone presuntuose.
Chi crede di poter insegnare quando ha tutto da imparare.
Chi è nato ieri e fa il vecchio saggio.
Gli ultimi arrivati che si sentono i primi.
Odio chi non ha rispetto.
Qui l’ho scritto, qui l’ho detto.

Wednesday, March 29, 2006

Il pomo della discordia.


Il mito si rinnova. La storia si ripete.
Prima Eva e Adamo, e sappiamo tutti come è andata a finire.
Poi Venere, Giunone e Minerva, e anche qui non è andata tanto bene (la mela era il premio per la più bella, il risultato fu la guerra di Troia).
Adesso i Beatles e Steve Jobs che si litigano a suon di milioni (di euro) il dominio sull’ambito frutto.
Chissà che avrà di tanto speciale questa mela.
Siamo d’accordo è buona, è succosa, ha delle sinuose rotondità accattivanti.
Fa anche bene se è vero anche che una mela al giorno leva il medico di torno.
Però visti i precedenti non era meglio una bella arancia? o una pesca? una banana? un mango? un kiwi? un passion fruit? O per i più indecisi una bella macedonia?

dedicato a mg



pensiero bello,
si proprio quello.
Non parla di pianti, di tristezza intrisa,
svela la gioia di una grande sorpresa
di una scoperta inattesa
di una passione ormai accesa.
Pensiero bello,
sarà proprio quello,
che sui ponti o le piazze,
in salita o in discesa
mi ricorda che ormai
è finita l'attesa
pensiero bello
ma mai quanto te
perché tu sei una regina
e mi fai sentire un re.

Tuesday, March 28, 2006

Chi si lamenta gode.




In Francia continua la protesta e cresce la mia ammirazione per tutte le persone (si parla di 3milioni) che hanno la forza, il coraggio, la determinazione di lottare e protestare per le ingiustizie.
Noi che facciamo?
Naturalmente niente. Noi anche siamo precari, anzi la discussa legge francese sarebbe per i lavoratori italiani un notevole passo avanti.
Ma siccome siamo italiani non facciamo niente, ci lamentiamo, facciamo le vittime, e basta. E quanto ci piace.

Monday, March 27, 2006

Inciviltà



inciviltà: l’essere incivile, ovvero non conforme alle norme della convivenza civile
riferito a persona, che non sa stare in società; privo di quella correttezza e di quella gentilezza necessarie nei rapporti con gli altri.

Ci auguriamo tutti di vivere in un mondo migliore, un posto in cui ci si può fidare degli altri, un luogo dove si viene rispettati perché si rispetta.
Purtroppo quel luogo non esiste o ancora non è stato scoperto.
Sono tanti ic asi di inciviltà e mancanza di rispetto che ci toccano quotidianamente.
A me è successo questo:
la mia macchina era parcheggiata quando una signora poco pratica alla guida l'ha urtata arrecando un (piccolo ma pur sempre) danno.
In un paese civile la signora si sarebbe fermata, mi avrebbe chiesto scusa e si sarebbe accertata dell’entità del danno per risarcirlo.
In Italia la signora non si è fermata, non mi ha chiesto scusa, non si è accertata dell’entità del danno. Anzi, ha rallentato, mi ha sorriso sbeffeggiandomi mentre le chiedevo di fermarsi ed è ripartita.
Per fortuna che le macchine hanno una targa, che la targa rimanda al proprietario e che il proprietario è stato identificato.

Il danno è una cazzata, sarebbe bastata un’ammissione di colpa per risolvere tutto e invece cara signora inciviltà (di cui non svelo il nome né il numero di targa per una questione di rispetto) preparati a ricevere una bella denuncia dall’assicurazione.

Thursday, March 23, 2006

La parola del giorno.

rispettàre: rispettàre

v. 1ª tr. (Ind. pres. rispètto)

Considerare con rispetto.
Riconoscere i diritti,
la dignità degli altri,
delle loro cose,
del loro lavoro.
Astenersi dal fare ciò che offende.

Finalmente ho urlato.


Mi è capitato spesso di fare dei sogni in cui avevo bisogno di chiedere aiuto.
Sogni in cui avrei voluto urlare, magari perché c’erano i ladri in casa o perché vedevo qualcuno lontano e volevo chiamarlo.
Mi è capitato spesso dicevo, ma non sono mai riuscito a urlare.
E puntualmente i ladri ripulivano casa o gli amici in lontananza sparivano dalla vista.
Questa notte però è successo qualcosa.
Non ricordo né il sogno né il perché.
Forse era il 10 aprile e le cose non erano andate per il verso giusto.
Ricordo solo che finalmente ho urlato.

E sticazzi < direte voi > mangia più leggero la prossima volta.

Wednesday, March 22, 2006

Tavole.

Adoro le tavole dopo aver mangiato,









sono piene di vita.

Everton Funny People



Chi sono in questa foto?

Voglio più tasse.

È vero, avete letto bene. Io voglio più tasse.
Più tasse e pagate da tutti.
Perché pagare più tasse significa stare meglio, davvero.
Significa istruzione pubblica gratuita. Sanità pubblica gratuita. Trasporti pubbllici più efficienti. Servizi, pubblici.
Più tasse e meno privatizzazioni. Perché i servizi sono pubblici e non possono (non devono) andare in mano ai privati.
Perché sui servizi pubblici non ci si deve arricchire, perché non devono essere solo per chi se li può permettere.
Più tasse significa una stato più ricco e un popolo più felice, perché sta meglio.
Significa che non c’è bisogno di vendere le poste, le scuole, i trasporti, l’elettricità, il gas, l’acqua.
Voglio pagare le tasse, anche di più, perché voglio uno stato sociale.

Tuesday, March 21, 2006

Visti da una lei.

Non sono del clan e sono una femmina,
che difenderà sempre il diritto ai suoi cari amici maschi di una vita

E che m'importa se non li vedo quanto vorrei?
hanno le loro vite e sono felice della loro felicità
intervengo nelle loro difficoltà

Si cresce ma non ci si lascia tutt'altro!
Perchè inconsciamente le scelte del futuro saranno fatte
sulle esperienze del passato

E così come eravate con me nel mio passato
allora vivrete per sempre nel mio domani

Magari un figlio lo chiamerò Valerio, Adriano o...Cicciomerda!

(Anonima)

Le reazioni del clan.

Mona BIS:
Amici cari,

tutte le vostre mail sono molto belle e molto sagge ed è per questo che vi dico che io invece sono un immaturo e penso ( e da una parte non mi dispiace) che sarò così per il resto della mia vita.

Credo ancora nel libero arbitrio e nella capacità di far andare gli eventi della propria vita come si vuole facendo solo attenzione a capire cosa si vuole veramente, voglio segnare la mia strada e non seguire quella di chi prima di me ne ha tracciata una provando a farmi credere che è quella l'unica giusta.

L'amore e l'amicizia sono i due valori indiscutibili di questa vita e come tali non possono essere in contrasto tra loro: se si è amati da una persona che non gioisce per un'amicizia vera, leale e preziosa come la nostra le cose sono due: o non è amore o non è amicizia!

Sia chiaro, non mi riferisco a nessuna delle vostre donne, vorrei soltanto dirvi che per me VOI siete e sarete la mia priorità, il prezioso tesoro che il tempo non ruscirà mai a rubarmi...

Io e te…
Lo stesso pensiero!
Che fai, se stai lì, da solo!!!
In due, più azzurro è, il tuo volo!!!
Amico è bello… Amico è tutto…
E’ l’eternità!
E’ quello che non passa, mentre tutto va!
Amico! Amico! Amico!
Il più fico amico, è chi resisterà!
Chi resisterà!
Chi di noi… Chi di noi…
Resisterà!!!
(versi di renato zero)



PZ:
... QUANTO è VERO...

Mona:
L'amico Valerio ha ragione,
c'era una volta un tempo che oggi non c'è più perchè così abbiamo deciso noi... La cosa brutta è che non ce la possiamo prendere se non con noi stessi, quelli che dicevano che non avrebbero mai rinunciato alle loro amicizie per nulla, tanto meno per una DONNA !!!!!!!!! A manica de cazzari, io sabato mattina ero lì, al cocun a fare la figura del tossico ormai rimasto solo ed in balia del tunnel.... Ma lo sapete una cosa che veramente mi fa rodere il kulo... ne vedessi uno di voi veramente felice come quando eravamo tutti insieme...
Ciao.

Fibi:
ho aperto la posta ed ho trovato questo piacevole pensiero...c'era una
volta il clan, e come lo vivevamo prima non c'è più, di questo hai
ragione. ma i protagonisti sono sempre gli stessi, con un pizzico di
adolescenza in meno e qualche confronto con la vita in più...perchè
questo tempo così spietato ed inesorabile non lascia tempi morti. ma la
mia adolescenza, seppur intaccata, non è sparita, ancora per fortuna è
sempre dentro e viene fuori tutte le volte che il clan si rivede..perchè
i miei amici siete voi ed è con voi che ho trascorso la maggior parte
del mio tempo, di quel tempo tutto insieme, di quel tempo riempito di
sorrisi e strizzato con le lacrime..però il tempo non si ferma e non si
puo rimanere indietro, non pensare hai desideri, ai cambiamenti, alle
necessità che non sono mai le stesse, alle responsabilità che diventano
grandi..siamo sempre un meraviglioso clan in evoluzione, perchè non sarà
questo tempo che mi farà dimenticare, perchè non sarà questo tempo che
non mi farà più volervi bene.

Little:
Tutte considerazioni corrette, ma….
Il tempo passa per tutti e non dobbiamo prendercela con noi stessi, non dobbiamo incazzarci se riusciamo a vederci poco, dobbiamo solo fare i conti con il tempo. Le situazioni cambiano e le responsabilità aumentano, ma non per questo non ci preoccupiamo l’uno dell’altro, non gioiamo se qualcuno viene promosso a lavoro, se si sposa, se sta bene con la propria donna, se si va a vivere con lei. I cambiamenti inevitabilmente cambiano la nostra vita, ma un pensiero al mio AMICO ci sarà sempre. Amico si è per scelta.
Ciao Amico mio.

PZ Bis:
Purtroppo gli anni passano , le situazioni cambiano così come le priorità.

Il tempo è il più grande tiranno insieme alla ricerca continua di denaro.

In una società dove sei costretto a lavorare l’intero giorno per tirare avanti a fine mese , e non sai comunque se ce la fai, sembra evidente che necessariamente la spensieratezza e la gioia di condividere gli avvenimenti viene meno.



Si cresce, e crescendo si acutizzano i problemi , le responsabilità i dolori che prima non pensavi ti appartenessero.

Eppure vedevi a volte tuo padre preoccupato , tua madre sensibile ma non t’importava e non volevi capire.

Ormai non c’è piu’ tempo per fuggire, chi non se ne accorge o è un ingenuo o è un irresponsabile.



Siamo arrivati a 30, c’è chi li ha superati,c’è chi avrà figli , chi si sposerà e chi se ne andrà di casa ma la voglia di stare insieme c’è come c’è stata sempre, ma è proprio il tempo e le responsabilità che giustamente ci spingono a viverla diversamente.

Si sta passando ad un livello differente di sviluppo dell’amicizia , ed è normale che sia così, non è colpa delle donne,l che sono alla base della nostra vita ,ma la colpa è nostra che abbiamo difficoltà a gestire per diversi motivi il rapporto donna/amici.

Le cose inevitabilmente si modificano diventando uomini,come del resto le esigenze, ma non è detto che sia un male anzi.

E’la presa di coscienza della fase di crescita,con tutte le sue domande alle quali ancora non hai risposte, che ti imparanoia.



Penso che ci vogliamo tutti bene e che dovremmo solamente capire che la nostra vita è insieme,ma insieme anche con le nostre donne che sono la nostra vita e alle quali spesso facciamo mancare qualcosa, per questione di tempo o di voglia.



Viviamo la nostra amicizia insieme alle nostre donne.

Questa sarà la nostra vita.

Monday, March 20, 2006

Stop

C’era una volta il clan.
Un gruppo di amici, di fratelli. Ragazzi diversi tra loro uniti dal tempo.
Quel tempo tutto insieme. Quel tempo dell’adolescenza così luminoso. Quel tempo che passa così lentamente. Quel tempo eterno in cui il domani non è più un problema ma un’opportunità. Quel tempo che non ti interessa perché ma solo come. Quel tempo che va bene anche quando va male. Quel tempo che poi tutto passa, siamo ragazzi. Quel tempo che non sai cosa fare. Quel tempo in cui faresti qualunque cosa. Quel tempo del cocun. Quel tempo. Quello.
C’era una volta il clan ed ora non c’è più.
Ora ci sono ragazzi diversi divisi dal tempo. Quel tempo che ti obbliga a diventare adulto. Che sostituisce i sogni con le responsabilità. Quel tempo che ti leva il sorriso perché passa troppo in fretta. Quel tempo che non si sa a chi dare retta. Quel tempo che ti rode il culo perché hai paura del futuro. Quel tempo che non ti basta mai e ti bastona sempre. Quel tempo che devi riempire ad ogni costo. Quel tempo in cui si litiga per ogni cosa. Quel tempo che non ti sta bene niente, neanche più i tuoi amici. Quel tempo che ormai è tempo di cambiare. Tornare indietro. Ricominciare.

Thursday, March 16, 2006

Liberté. Egalité. Fraternité.



Non sono mai stato un grande simpatizzante della Francia.
Forse sono vittima anch’io dell’antipatia congenita che da sempre ci “unisce”.
Siamo simili, molto, troppo.
È per questo che entriamo in competizione su tutto.
La cucina, Il vino, l’arte, la storia.
Onestamente credo che in questi campi ce la caviamo meglio.
Ma c’è una cosa che invidio ai francesi. Sono un popolo. Hanno una coscienza sociale. Uno spirito.
Sanno riconoscere le ingiustizie e manifestare il loro disaccordo.
È per questo che 250.000 persone hanno manifestato compatte dopo l’approvazione di una legge ingiusta (ovviamente non condivido le manifestazioni che degenerano nella violenza).
Noi siamo incapaci. Perché abbozziamo. Perché in fondo ci basta il calcio e la birretta. Il cinema e la pizza.
Perché quando c’è da gridare stiamo zitti.
Ma la voce di chi sta zitto non si sente.

Wednesday, March 15, 2006

Il cavaliere errante e il porfessoporifero.


Ieri c’è stato l’atteso scontro/incontro/confronto tra i candidati premier.
Lo share è stato altissimo (52 e rotti %), il livello bassissimo.
Al di là di quello che si è detto (e di spunti ce ne sarebbero tanti)
vorrei segnalare solo una cosa.
Il regolamento della serata prevedeva domande di 30", risposte di 2' 30" e repliche di 1'(nb).
Tutti concentrati sul rispetto delle regole. Tutti attenti al secondo da recuperare o da scalare. Tutti pronti a scattare in caso di irregolarità.
¿Ma allora perché nessuno si è accorto che alla seconda domanda (o già alla prima, mannaggia alla memoria) il Professore non ha avuto la possibilità di replicare?

Eh? Perché? Perché?

Qualcuno mi sa rispondere?

L’isola con cava



Non è la meta turistica più desiderata dagli italiani né un vulcano della patagonia prossimo all’eruzione.
È la splendida isola da cui si estrae la caratteristica roccia che serve a costruire le “stone” per il curling.
Per fortuna che non è uno sport diffuso come il calcio altrimenti non sarebbe rimasto gran che dell’Aisla Craig (questo il nome).
Dove si trova?
Ovviamaente in Scozia.

Everton Funny People



Non saremo i più forti ma di certo siamo i più simpatici. O i più cojoni?

Tuesday, March 14, 2006

Matteo e i suggerimenti per la spesa

Carne (fettine, pollo)
Verdura (radicchio, spinaci anche surgelati, piselli surgelati, funghi
surgelati, minestrone)
Parmigiano
Burro
Vino
Limone
Ammorbidente
Carta igienica
Rotoloni cucina
Succhi di frutta
Tonno
Formaggi
Sfizi
Birra
Tortellini

Visto da fuori.

Riporto un articolo comparso sul settimanale L’INTERNAZIONALE.
Vi invito a leggerlo con attenzione.


Soldi
Se ne parla poco, ma è certamente uno degli aspetti più interessanti della vicenda umana e politica di Silvio Berlusconi. Il denaro. Forse perché nella nostra cultura parlare di soldi è considerato volgare. Però non si spiega altrimenti il furioso attaccamento al potere di questo imprenditore tutto particolare. Nel 1994 le otto holding della famiglia avevano 108 milioni di euro di debiti, le casse vuote e un patrimonio di 269 milioni. Oggi, pur avendo distribuito ai soci 850 milioni di euro di dividendi in 11 anni, non hanno più debiti, hanno 303 milioni di liquidità e un patrimonio di 854 milioni. Il loro valore si è moltiplicato per sette. Nel 2005 Silvio Berlusconi ha personalmente incassato 141 milioni di euro di dividendi (erano 79 nel 2004), equivalenti a uno stipendio di 11,4 milioni al mese. Nel tempo in cui avete letto queste righe, Berlusconi ha incassato 268 euro. Ecco perché batterlo sarà comunque difficile. - Giovanni De Mauro

Monday, March 13, 2006

Un presidente preparato non si tratta così.

Non gioco più. Me ne vado.
Recita così una famosa canzone di Mina.
Colonna sonora ideale di quello che è successo ieri al nostro Presidente.
Quello che è gli hanno fatto non è giusto. Eh.
È preparato. Sono mesi che si prepara.
Prima le risposte, poi le domande, i capelli, il trucco, i giornalilsti, i programmi, gli avversari, le inquadrature, ecc.
Poi arriva una vera giornalista (forse un po' indisponente ma era giusto così) che gli fa delle vere domande che meritano vere risposte.
Cosa inconcepibile in un paese democratico. Al Presidente del Consiglio poi.
E lui come ha reagito?
Ovviamente "non ci è stato".
Ha fatto la cosa giusta.
Come il bambino col pallone che non facevano giocare: si è alzato e se ne è andato.

Purtroppo non dove vorremmo.

Thursday, March 09, 2006

I di-battuti

È più di un mese che glil schermi televisivi
sono piantonati da politici (più o meno abili) dei due schieramenti.
Dibattiti, confronti, sfide. GUerra di dati, statistiche, previsioni.
Programmi sventolati e promesse che non verranno mantenute.
Questo è ovvio, lo sanno tutti.
Ma allora perché permettiamo che succeda?
Perché continuiamo ad assistere a questo degradante spettacolo?

Sono in TV ogni giorno, più volte al giorno.
Ma dicono sempre le stesse cose o sono ogni volta diverse?
Se dicono sempre le stesse cose allora basta, non se ne può più.
Se, invece, dicono cose diverse ogni giorno come si fa a credergli? A cazzari! Ma chi volete prendere per il culo?

Ci sarebbe da piangere.

E la cosa grave è che comunque andrà a vincere sarà uno sconfitto.

Tuesday, March 07, 2006

Questo post è un fantasma?

È sorprendente come anche nella realtà dei blog faccia sempre più notizia la morte che la vita.
Come ricorderete (se non lo ricordate vi basta scrollare qualche millimetro in basso) il mio blog moriva ieri in circostanze più o meno sconosciute (suicidio?).

Mancanza di ispirazione quotidiana. Oltraggio al libero pensiero. Sequestro di parola. Pigrizia cognitiva. Queste alcune delle cause che hanno portato all’incauto gesto.

Ma il gesto ha fatto notizia, e prontamente sono arrivate le manifestazioni di cordoglio di amici e parenti.

Ringrazio soprattutto Paz, che (probabilmente) mi ha convinto a riaprire questo spazio.

Ma siccome non sono pratico di magia oscura, non ho la pietra filosofale e non so come resuscitare,
questo post potrebbe restare un fantasma.

Monday, March 06, 2006

La faccio finita.

Forse è già tempo di chiudere questo spazio.
Motivi?
Tanti, troppi.
Volevo uno spazio libero senza censure e sono diventato il mio primo nemico.
Con il risultato che la maggior parte di quello che scrivo non mi interessa, non mi emoziona, non mi dice niente.
Se poi si aggiungono le critiche, le polemiche e gli scazzi.
Allora è meglio lasciar perdere.
Finisce qua. Così. Con un punto.
.

Friday, March 03, 2006

ettriccheballacche

Qualcuno mi ha detto che per scrivere basta iniziare a scrivere.
Niente di più vero.
Infatti adesso sto scrivendo anche se in realtà non ho niente da dire.
Ma il blog va aggiornato, ogni giorno (o quasi).
È un impegno morale, un dovere.
Dovere? Ho detto dovere?
Attenzione, non era mia intenzione.
Quando ho iniziato questo blog volevo uno spazio libero,
un diario, un foglio bianco sempre disponibile.
Non devo sentirmi obbligato né costretto.
Devo solo sentirmi libero di scrivere quello che voglio.
Così ho fatto. Così faccio. Così farò.

Ecco la frase che più mi ha colpito in questi giorni:

Felicità non è fare sempre quello che si vuole ma volere sempre quello che si fa.

Thursday, March 02, 2006

Gli ex fumatori non esistono.



Non fatevi ingannare da chi vi dice che ha smesso di fumare.
Non ammirate chi vi dice che è riuscito a levarsi il brutto vizio.
Non si smette mai. Al massimo si fa una lunga pausa (può durare anche anni) tra una sigaretta e un’altra.
La sigaretta si continua ad amare, ad averne bisogno e spesso si finisce con il fumare qualcos’altro.
(ex) fumatori ammettelo. È così

Wednesday, March 01, 2006

18:32



Ancora una volta sono arrivate le 6 e mezza.
Un’altra giornata finita prima ancora di iniziare.
Orario liberatorio. Ma fino a che punto?
Non vedo l’ora di andare a casa.
Ma mi va veramente?
Forse preferirei non sapere dove andare,
cosa fare, cosa mi aspetta.