wallypotter:rettopyllaw:riflessioni

Thursday, April 27, 2006

src="http://www.voisietequi.it/images/banner_105x105.png" alt="Elezioni 2006. Io sono qui. E tu dove sei?">

Si sa: chi va per mare prende i pesci.

Tuesday, April 25, 2006

Toscana, senza parole.



Friday, April 21, 2006

Risultato in bilico.

A causa della scarsa vena e della poca prolificità di questo periodo,
cito una mail divertente che mi ha mandato il mio amico Mikiu:

Milan-Barcellona 0-1
ma Berlusconi contesta il risultato.

Berlusconi ha fatto ricorso alla Cassazione per contestare il risultato di Milan-Barcellona.
Il Cavaliere ha detto che con un solo goal di scarto non si puo' parlare di vincitori e perdenti.
"E' vero che il Barcellona ha segnato al 57' minuto - ha aggiunto Berlusconi - ma e' anche vero che in tutti gli altri 89' minuti non ha mai segnato".

Berlusconi propone una "Grosse Risultaten" che assegnerebbe ad entrambe le
squadre un punto e mezzo ciascuna ma grazie allo scorporo dei calci
d'angolo ed un premio di maggioranza per via del maggior numero dei
tifosi milanisti sugli spalti, i rossoneri dovrebbero aggiudicarsi il match.
Intervistato da Tosatti all'uscita dello stadio alla domanda "Cavaliere pensa che
il risultato cambiera'?" Berlusconi ha risposto: "Sono fiducioso,
Galliani sta verificando i tacchetti dei giocatori avversari e il risultato DEVE
cambiare!" Bonaiuti nel frattempo ha dichiarato che il festeggiamento di Giuly e degli altri spagnoli e' anticostituzionale e fara' un esposto al Parlamento Europeo per far rimuovere i clacson alle auto con targa spagnola.

Calderoli nel frattempo ha messo in discussione la partecipazione stessa del Barcellona alla Champions League. "Io avevo chiaramente indicato nella legge, che ho scritto io stesso tra una vignetta e l'altra, che s'intendeva Barcellona in Sicilia e non quella spagnola che si scrive Barcelona.
Quindi bisogna rimuovere tre goals al Barcellona e quindi il milan ha vinto 0 a -2".

Bondi si e' dichiarato sbalordito dal fatto che truffaldinamente il Barcellona spagnolo si sia spacciato per quello siciliano e dichiara che gli spagnoli vogliono mettere il bavaglio alla UEFA. (ansa)

Wednesday, April 19, 2006

alla faccia

^ _ ^


@ ' u ' @


(^ - ^)


T - T


* _ *


° v °


(x_X)

Tuesday, April 18, 2006

pijamoce a cuscinate




Chi cerca cose sempre nuove da fare ha trovato pane per i suoi denti, o meglio piume per i suoi denti.
Domenica 23 aprile, si terrà a Roma -Piazza Santa Maria in Trastevere- una morbida guerra.
Portatevi il cuscino.

Tutti i dettagli li trovate su http://www.romanpillowfight.blogspot.com/

Assopito

Ho poca voglia di scrivere oggi.
In effetti ho poca voglia di fare qualunque cosa.
Sarà per il tempo di oggi, poco primaverile.
Saranno i postumi, difficili da smaltire, del weekend pasquale.
Sarà perché mi manca mg, ancora a berlino.
Sarà, ma non mi va.

Friday, April 14, 2006

Ore 14:11 di venerdì 14 aprile.
Sto per andare a casa.
Sto una Pasqua.
A proposito,
AUGURI
^_^

Thursday, April 13, 2006

La grande coalizione

Ma ve li immaginate?
Negli ultimi mesi si sono scontrati, insultati, odiati.
Non si sopportano, si potrebbe quasi dire che si odiano.
Sono, per l’altro, l’incarnazione del male.
Il grande bugiardo, il delinquente da una parte.
L’idiota presta faccia comunista dall’altra.
Ma con queste premsse come si fa ad immaginarceli d’amore e d’accordo a guidare il Paese?

In effetti molti dei loro comportamenti ricordano le coppie storiche che si fanno i dispetti ma in fondo in fondo si vogliono bene.
Perché non possono fare a meno l’uno dell’altro.
Cosa sarebbe stato Peppone senza Don Camillo?
Superman senza Lex?
Grattachecca senza Fighetto?
Bi Bip senza il Cojone? Ops scusate, il Cojote.

Tuesday, April 11, 2006

Dov’è la vittoria le porga la chioma.

I risultati sono ufficiali. Insomma si può dire: il centrosinistra ha vinto.
Di poco ma ha vinto. Che significa?
Per il momento è solo un dato statistico visto che la governabilità e la stabilità del paese sono tutte da dimostrare.
Personalmente sono un po' preoccupato, ho la sensazione che si stia ritornando verso i governi usa e getta.
Sicuramete mi sbaglio. La maggioranza c’è. È stabile.
L’unione è unita (lo dice la parola stessa) La coalizione è forte e non sarà difficile formare il nuovo esecutivo.
Così finalmente potranno partire le riforme, si potrà cambiare l’Italia, migliorarla, unirla.
Creare un futuro per i giovani e un presente per gli anziani. Eliminare le leggi ad personam, modificare la legge elettorale e perché no, vincere i mondiali.

PS: Una cosa è certa, sono 48 ore che non vedo Berlusconi in TV.

Come quando fuori piove.



Cambi repentini di tempo, cambi repentini di umore.
Cieli sereni che improvvisamente si trasformano in distese grigie.
Tempeste controllate, sole oscurato.
E se dietro tutto questo ci fosse l’uomo? O meglio i piani poco noti di alcuni uomini?

Andatevi a vedere www.sciechimiche.org e poi ditemi che ne pensate.

Monday, April 10, 2006

Spirito guerriero.


www.corriere.it

Le manifestazioni servono.

Abbiamo seguito, su questo blog e in altre sedi, le vicende dei francesi alle prese con una legge ingiusta.
Di fronte alla minaccia della precarietà i padri della rivoluzione sono scesi in piazza, a oltranza.
Ci sono stati momenti duri, critici, che hanno portato molte persone a condannare il comportamento dei manifestanti.
Ma chi persevera ottiene i risultati, chi insiste vince.
E così dopo settimane di manifestazioni è arrivato l’annuncio di Chirac sul CPE:
La legge verrà sostituita.

Viva la Francia.

Friday, April 07, 2006

A poche ore dalle elezioni.

Sta per iniziare il weekend elettorale.
Prima dell’apertura dei seggi ci saranno 24 ore di black out televisivo.
C’è il tempo di pensare, riflettere e scegliere.
Purtroppo, e questa è una mia personalissima opinione, che vinca l’uno o l’altro non cambierà molto.
Il vero cambiamento non si ottiene con un voto espresso ogni cinque anni, non lo si deve aspettare da chi governa.
Il vero cambiamento ci deve essere ogni giorno e deve partire dal basso, dai governati, dalla gente.
Parliamoci, aiutiamoci, capiamoci. Cerchiamo di essere meno stressati, cerchiamo di essere più onesti, con gli altri ma prima di tutto con noi stessi. Salutiamo i nostri vicini, aiutiamo le vecchiette con la spesa, non diciamo di no se non c’è una vera ragione.
Votiamo per noi, e non aspettiamo che siano gli altri a cambiare le cose.

tributo 2

Thursday, April 06, 2006

Filastrocca elettorale

Evaristo, coglione sinistro,
disse a Ernesto, coglione destro:

Sii onesto, Ernesto, per chi voti, per quello o per questo?

Questo quesito è sinistro, caro Evaristo, ma la questione non si pone, voterò da vero coglione.

Tributo alla mia terra.

Wednesday, April 05, 2006

Tutti alle urne.

C’è chi sale e c’è chi scende.

Sono entrato nell’ascensore di un palazzo.
Più vecchio che antico.
L’occhio è caduto immediatamente sulle regole d’uso dell’utile mezzo di salita.
La prima regola recitava:

Chi usa questo ascensore lo fa a suo rischio e pericolo.

Non è stato necessario proseguire, ho usato le scale.

Tuesday, April 04, 2006

A Silvio

"Non possono esserci
così tanti coglioni
che votano sinistra"

Caro Silvio, sì Silvio.
Ti do del tu e non del lei, come meriterebbe un Presidente del Consiglio.
Una carica che non manchi mai di sventolare quando ti fa più comodo,
quando ti senti offeso, quando ti senti in pericolo, quando rosichi.
Ma siccome un primo ministro non si può permettere di definire coglioni i suoi concittadini, parlo all’uomo.
Quello che ha sbagliato, quello che ha offeso, quello maleducato, quello a capo di un impero economico, quello che si arricchisce ogni secondo di più, quello disperato che vede nemici ovunque, quello che se ha molti nemici ha molto onore.
E a quest’uomo vorrei dire una cosa.
Caro Silvio forse hai ragione. Anzi hai proprio ragione.
In Italia è pieno di coglioni. Ed io, purtroppo, sono uno i questi.
Ma lo sai perché?
Non sono un coglione perché alle prossime elezioni non voterò per te.
Non sono un coglione perché alle prossime elezioni voterò a sinistra.
Io sono un coglione perché 5 anni fa, insieme a tantissimi altri coglioni come me,
ho fatto un errore.
Il grande, grandissimo sbaglio di votare per un coglione.

Pubblicità.

Interno notte.
Ambiente limbo.
I due candidati si alternano nelle risposte.
Il livello è basso, in linea con lo scontro precedente.
Arriva il domandone finale, l’appello.
Il primo a parlare siede a sinistra, ha uno sguardo rassicurante, un tono calmo, pacato.
Invita alla collaborazione, al sacrificio, all’unità.
Il secondo, che siede alla destra, cambia espressione, una luce furbetta gli illumina il viso.
Guarda dritto in camera e afferma:

PAY OFF (slogan):
Aboliremo l’ICI.
Avete capito bene, aboliremo l’ICI.

Ed ecco che scende il silenzio, le luci si abbassano, è buio.
È la calma che precede la tempesta, quella mediatica, quella delle supposizioni,
quella degli ultimi giorni prima della tempesta elettorale.
Chi vivrà vedrà, basta aspettare 5 giorni.

A proposito, siamo entrati nella fase finale, quella senza sondaggi.
Chi ha voglia di vedere se la televendita di ieri ha avuto o meno effetti sulla campagna elettorale,
può divertirsi a scoprire:

www.voxpop.it

Saturday, April 01, 2006

Sabato in casa.

Sabato pomeriggio, in casa.
Quante volte mi è successo?
Moltissime, una vita. Come quella che ho trascorso tra queste pareti.
Era il 1982 quando da Viale Giulio Cesare ci trasferivamo qui, a Palocco.
Casal Palocco era diversa.
C’erano più prati e meno gente, più biciclette e meno macchine, più sogni e meno ricordi.
Era il 1982, dicevamo. E questa casa era come una pagina bianca davanti a un bambino pronto con i suoi colori.
Era vuota, ma in un certo senso già piena.
Quando passi tanto tempo in un posto succede qualcosa di magico.
Ogni cosa si riempie di significato, di immagini, di parole, di situazioni. Tutto. Le mattonelle del bagno, l’angolo ricavato dietro il frigorifero per tenere la scopa, il telecomando al solito posto. Sono molto più che cose, sono parti di vita. Frammenti di te. Il tappeto che è stato trincea e montagna, campo di calcio e circuito di formula uno, base di atterraggio e pensatoio.
Mi basta affacciarmi al balcone e posso rivedere uno dopo York, Thunder, Paco, Bongo: i solenni custodi del mio giardino.
Mi basta cercarli con lo sguardo ed eccoli là, ognuno nel posto preferito.

Questa casa è in vendita. I miei si trasferiscono ed io andrò a vivere da un’altra parte.
Mi fa strano se ci penso. Molto più di quanto ho fatto credere finora.
Cambiare casa è come cambiare vita. Non è solo un indirizzo nuovo.
Si cambiano i percorsi, le immagini, le dinamiche. Ci si deve abituare.
Quello che è presente improvvisamente diventa ricordo. Il quotidiano diventa passato. Oggi diventa ieri.
Ma io sono pronto.

Sono pronto?

Boh!