wallypotter:rettopyllaw:riflessioni

Wednesday, December 13, 2006

La stanza è piena di fumo. Mi lacrimano gli occhi, tossisco. Il locale è pieno e non riesco a trovare un posto per sedermi. Mi avvicino al bancone, c’è uno sgabello libero, mi siedo. Ordino un Talisker. Il barista non è molto giovane, ha gli occhi circondati di piccole rughe, quelle tipiche di chi stringe le palpebre per vederci chiaro. Mi mette davanti due bicchieri, uno con due dita di alcoolico e l’altro pieno d’acqua ghiacciata. in questo posto sanno come si serve un whiskey.
Tiro fuori la mia moleskine e mi metto a scarabocchiare, per darmi un tono.
Il barista mi guarda e come se mi conoscesse da tanto dice: sei triste oggi?
Vorrei spiegargli che non sono triste solo oggi. Che negli ultimi mesi sto cambiando. Vorrei parlargli di mio padre, di mia madre che non si è ancora ripresa, della mia vita che sta cambiando, degli amici che non vedo più.
Sono sicuro che avrebbe qualche frase da barista, giusta per l’occasione.
Mi limito a guardarlo e accenando un sorriso rispondo: giornataccia.
Vuoto il bicchiere tutto di un fiato. Di solito sorseggio, ma volevo stordirmi un po'.
Rimango a fissare il bicchiere vuoto, incantato, assente.
Vengo distratto dal rumore della bottiglia che sbatte sul bicchiere. Questo te l’offro io, mi dice senza aggiungere altro. Ringrazio senza troppe cerimonie e inizio a bere. Questa volta me la prendo comoda. Faccio piccoli sorsi. Mi godo tutti i passaggi. Un goccio d’acqua per pulirmi la bocca. Un goccio di whiskey con tutto il suo mondo, le contraddizioni.
L’amaro iniziale, il retrogusto morbido, dolce. Le sfumature del legno, la vaniglia, il ciliegio.
Anche io sono così. Diverse sfumature, tante contraddizioni.
Anche io sono come questo whiskey. Invecchiato.

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